venerdì 22 gennaio 2016

Recensione: Rosso Istanbul di Ferzan Ozpetek

Amici lettori quest'oggi vi lascio la recensione di un libro che ho desiderato leggere in primis per l'autore che altri non è uno dei miei registi preferiti Ferzan Ozpetek, poi il titolo mi ispirava dato che ho sempre voluto visitare Istanbul. Qui sotto vi lascio la scheda del libro e poi alcune mie impressioni. Che dire, a dopo...


Titolo: Rosso Istanbul
Autore: Ferzan Ozpetek
Editore: Mondadori
Genere: narrativa italiana
Anno: 2013
Pagine: 160
Prezzo: 16,50 euro
Ebook: 6,99 euro

Trama: Tutto comincia una sera, quando un regista turco che vive a Roma decide di prendere un aereo per Istanbul, dov'è nato e cresciuto. L'improvviso ritorno a casa accende a uno a uno i ricordi: della madre, donna bellissima e malinconica; del padre, misteriosamente scomparso e altrettanto misteriosamente ricomparso dieci anni dopo; della nonna, raffinata "principessa ottomana"; delle "zie", amiche della madre, assetate di vita e di passioni; della fedele domestica Diamante. Del primo aquilone, del primo film, dei primi baci rubati. Del profumo di tigli e delle estati languide, che non finiscono mai, sul Mar di Marmara. E, ovviamente, del primo amore, proibito, struggente e perduto. Ma Istanbul sa cogliere ancora una volta il protagonista di sorpresa. E lo trattiene, anche se lui vorrebbe ripartire. Perché se il passato, talvolta, ritorna, il presente ha spesso il dono di afferrarci: basta un incontro, una telefonata, un graffito su un muro. I passi del regista si incrociano con quelli di una donna. Sono partiti insieme da Roma, sullo stesso aereo, seduti vicini. Non si conoscono. Non ancora. Lei è in viaggio di lavoro e di piacere, in compagnia del marito e di una coppia di giovani colleghi. Ma a Istanbul accadrà qualcosa che cambierà per sempre la sua vita. Tra caffè e hamam, amori irrisolti e tradimenti svelati, nostalgia e voluttà, i destini del regista e della donna inesorabilmente si sfiorano e, alla fine, convergono. Questo libro è una dichiarazione d'amore a una città, Istanbul. 

Quando trovi il coraggio di raccontarla, la tua storia, tutto cambia. Perché nel momento stesso in cui la vita si fa racconto, il buio si fa luce e la luce ti indica una strada.

Amici miei ora vi chiederete, in proporzione al numero di pagine, l'avrò letto in un giorno? E invece no! Ci sono voluti mesi, la trama non mi convinceva, la presenza della donna non mi entusiasmava. A parte che non è un vero e proprio romanzo, ma piuttosto un memorandum di ricordi d'infanzia pieno di tasselli che solo nella vita presente del protagonista hanno trovato il giusto posto. Insomma sono rimasta delusa! L'autore ha trattato il libro come un film e, come spesso accade, i due mondi poco coincidono.
Qualche bella frase ad effetto qua e là ma trama inesistente, mi rimarranno impresse giusto la frase dell'ultimo capitolo e la descrizione di una città che resterà sempre per me una meta da raggiungere.
Ragazzi con molto rammarico se ora possedessi un metro di valutazione da 1 a 5 questo libro lo posizionerei su un 2 (sul progetto "metro di valutazione" ci sto lavorando da qualche giorno...quindi readers belli stay tuned).

Fatemi sapere la vostra esperienza con questo libro, se comunque vi incuriosisce leggerlo lo stesso se ancora non lo avete fatto...insomma ditemi la vostra.

Un bacione grande,
Ines






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